All'epoca
dei fatti, il
caso di Belmez fu esaminato dal famoso parapsicologo tedesco
Hans Bender dell'Università
di Friburgo il quale agì in collaborazione con lo studioso
spagnolo German de Argumosa. Le conclusioni furono:
Le
facce sono a volte perfettamente delineate (quasi come fotografie),
ma non
c'è stato trucco o inganno o manipolazione alla base
delle loro apparizioni sui muri e sui mattoni. Non ci sono segni
di sovrapposizione di colori o vernici, così come non
ci sono segni di scalfitture. Né pitture, né sculture
dunque. Il 'fenomeno paranormale', in questo caso, è
indiscutibile.
Gli
scettici più intransigenti continuarono a negare e addirittura
accusarono di complicità con gli imbroglioni i due studiosi,
in realtà al di sopra di ogni sospetto.
Il
caso è stato ristudiato qualche anno fa da Roberto Giacobbo,
allora conduttore di Voyager, che ha spiegato in una
intervista tv i risultati delle sue ricerche a Belmez.
Con una troupe della RAI, il presentatore ha passato la notte
nella casa degli spiriti, ma nessuno ha avvertito spettrali
presenze, infestazioni, etc. di cui tanto spesso si parla. L'esame
delle immagini su cemento e pietre ha confermato che queste
sembrano essersi prodotte spontaneamente sulle pareti, senza
manipolazione alcuna. Bender e Argumosa avevano ragione. In
più, non c'è traccia sui muri di sali d'argento,
indispensabili per imprimere immagini fotografiche.
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Secondo
gli spiritualisti si tratta di insoliti ritorni di spiriti e
anime in pena, dato che sotto la casa maledetta si troverebbe
anche un vecchio cimitero. Secondo gli scettici si tratterebbe
invece di trucchi, di cui però nessuno ha precisato la
natura.
Ma
non è possibile, invece, che si tratti di un insolito
fenomeno di Telecinesi?
E' proprio da escludersi che il cervello umano possa determinare,
con una sua forza nascosta, spostamenti e modifiche della materia,
come sembra essere accaduto nelle straordinarie esperienze di
Uri Geller?
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